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Come Coltivare i Papaveri

Con Papavero si indica comunemente il nome di un genere di piante (125 specie circa) erbacee della famiglia delle Papaveraceae. Tra i papaveri utilizzabili come piante ornamentali e di coltivazione più semplice troviamo le specie annuali e biennali, che provvedono da sé alla semina, ricomparendo anno dopo anno e conferendo un’incantevole atmosfera spontanea al giardino, con il loro aspetto simpatico e leggiadro. Il papavero comune o rosolaccio (Papaver rhoeas L.) fa parte del gruppo delle piante annuali. La specie, largamente diffusa in Italia, cresce normalmente in campi e sui bordi di strade e ferrovie ed è considerata una pianta infestante. Petali e semi possiedono leggere proprietà sedative: il papavero è parente stretto del papavero da oppio, da cui si estrae la morfina. I fiori dei papaveri hanno petali impalpabili, con sfumature di colore tra le più delicate e iridescenti esistenti in natura. I colori variano dal bianco al rosa e dal rosso al porpora. I fiori sbocciano dalla primavera all’estate. Essendo una piante che cresce anche spontaneamente in natura il papavero non richiede di particolari cure colturali. Il terreno ove coltivare i papaveri deve essere preferibilmente povero e arido piuttosto che un terriccio umido e ricco di humus; ciò non vuol dire che il papavero disdegni un certo apporto di concime (è consigliabile utilizzare, in minime quantità, un fertilizzante liquido da giardino). All’interno dell’aiuola tra un cespo e il successivo si devono lasciare circa una trentina di centimetri.

Eliminando le capsule dei semi prima che giungano a maturazione si prolungherà il tempo di fioritura primaverile e non si esauriranno i cespi. Per avere un maggior successo nella coltivazione può convenire trattare come annuali anche le specie perenni. E’ importante ricordare che il papavero vive solo all’aperto, inutile tentare di coltivarlo in casa (piuttosto se avete una serra fredda dove coltivate i pomodori e le altre verdure estive, e che d’inverno è utilizzata solo parzialmente, potete seminare nelle zone libere il papavero). In estati particolarmente torride se lo si vuole mantenere rigoglioso è consigliabile accrescere il numero di innaffiature. La riproduzione avviene per semina, che può avvenire in autunno o in primavera; nell’allestimento giardini per avere una fioritura scalare è necessario effettuare una nuova semina ogni quindici/venti giorni. Molti non sanno che dai semi del papavero pressati si ottiene un olio ancor oggi in uso nei paesi ove non cresce l’olivo: si tratta di un olio benefico, in quanto i semi del papavero non contengono nessuna delle sostanze tossiche ed “ipnotiche” che sono presenti nel lattice che fuoriesce dai suoi steli. L’industria farmaceutica utilizza questo lattice per estrarne diversi alcaloidi, quali la morfina, la codeina, la papaverina, eccetera, usati come analgesici e narcotici.

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