Tra le monete d’oro da investimento più diffuse e conosciute possiamo senz’altro citare i Marenghi oro.
Il primo Marengo italiano è detto anche “Napoleone” perchè coniato nel 1801 dalla Repubblica Subalpina per glorificare la vittoria di Napoleone Bonaparte avvenuta nel 1800 contro gli austriaci. Continuò poi ad essere coniata dal 1803 al 1815, anno della caduta di Napoleone.
Successivamente il nome “Marengo” fu allargato ad altre monete aventi lo stesso valore in oro (tra queste anche le 20 lire italiane) nell’ambito dell’Unione Monetaria Latina, istituita per fare circolare liberamente le valute degli Stati aderenti.
Si tratta di una moneta d’oro avente valore nominale di 20 franchi, con diametro di 22 millimetri, un titolo di 900/1000 (90% oro puro e 10% rame) e, quindi, un peso lordo di 6,45 grammi (netto 5,805 grammi di oro puro). Il suo valore oggi è di circa 5.000 euro e varia in funzione del prezzo dell’oro.
Tra le migliori e classiche monete d’oro da investimento, ma anche da collezione, troviamo i Marenghi oro del Regno d’Italia, raffiguranti Vittorio Emanuele II e III e Umberto I. Sono monete molto rare e ricercate. Quelle più adatte per l’investimento e reperibili sul mercato sono le Marengo o le Mezzo Marengo di Vittorio Emanuele II o di Vittorio Emanuele III, che sono state coniate durante il Regno d’Italia, le quali sono facilmente rivendibili, e con un prezzo maggiorato dallo spread che aumenta ogni anno.
Un esempio di moneta d’oro molto rara e la più apprezzata del Regno d’Italia, il cui valore della rarità collezionistica supera quello intrinseco del contenuto in oro, è la 50 Lire Vittorio Emanuele II Regno d’Italia 1864, coniata alla Zecca di Torino in 103 esemplari. Nel diritto della moneta è raffigurato il Re, nel rovescio lo stemma di Casa Savoia. Ha un diametro di 27,5 millimetri, pesa 16,12 grammi, contiene oro 900/1000. Secondo i numismatici, nonostante riporti la data del 1864, la moneta in realtà venne coniata nel 1867. Solo pochi pezzi sarebbero stati coniati nel 1864. Sembra anche che le monete originali fossero state coniate in numero di 115, ma 12 di essi non furono emesse per vari motivi.
Per dare un’idea del valore di questi Marenghi oro, in un’asta di Ginevra nel 2004 un esemplare della 50 Lire fu battuto a 175 mila euro; in un’altra asta a New York nel 2008 Bolaffi, azienda che si occupa di collezionismo, la comprò per 392 mila dollari. In una prossima asta, che si svolgerà a San Marino a maggio, il prezzo di partenza risulta essere di 250 mila euro.
Altre monete d’oro di Vittorio Emanuele II disponibili, non così di valore come le 50 Lire, sono la 5 Lire, la 10, 20, 100 Lire, tutte con un prezzo di mercato variabile da centinaia a migliaia di euro.