In Giappone si chiama janken, in Italia morta cinese, e non è noto se il gioco si sia sviluppato contemporaneamente nei due Paesi o se la sua diffusione si debba a qualche antico viaggiatore.
Il gioco si svolge fra due persone che usano le mani per gareggiare, disponendole di volta in volta in una delle tre posizioni simboliche: il pugno chiuso rappresenta la pietra, la mano aperta con le dita tese rappresenta il foglio di carta, due dita (indice e medio) tese in avanti rappresentano le forbici.
Le forbici vincono il foglio di carta perché possono tagliarlo; il foglio di carta vince la pietra perché può avvolgerla; la pietra vince le forbici perché può spuntarle.
I due giocatori si pongono uno di fronte all’altro e, agitando ritmicamente (lavanti a sé il pugno chiuso, contano insieme fino a tre. Al “tre”, tendono avanti il braccio e mostrano la mano in una delle tre figure. Il gioco prosegue per un numero stabilito di “tiri” e vincitore sarà chi avrà totalizzato il maggior numero di simboli vincenti.